Un breve racconto del marchio storico veneziano che coniuga il rispetto della tradizione artigiana con l’innovazione, e della sua Caboche.
L’azienda Foscarini, come il nome può facilmente far intuire, ha le sue origini nell’isola veneziana di Murano. Viene fondata nel 1981 e realizza quasi fin da subito elementi per l’illuminazione. Il suo stile si contraddistingue per l’armonia tra il rispetto della tradizione artigiana, e la ricerca dell’innovazione, dal momento che si investe molto sulla ricerca dei materiali, per creare lampade all’avanguardia. Nel 1988 i due designer Carlo Urbinati e Alessandro Vecchiato, che lavorano al suo interno, decidono di rilevarla e prenderne la guida. Col tempo avvengono svariate collaborazioni con designer importanti che portano alla realizzazione di pezzi di spicco, conferendo così un gran prestigio all’azienda.
Una di queste è la lampada Caboche, progettata da Patricia Urquiola ed Eliana Gerotto nel 2005. L’ispirazione nasce da un braccialetto in bachelite degli anni Trenta. Caboche è il nome tecnico usato per uno dei più noti tagli di diamanti o pietre preziose, quindi si adegua molto bene all’idea che quest’opera vuole dare di sé stessa, quella di un gioiello. L’aspetto è così raffinato da richiamare l’idea dei ricchi lampadari decorativi, ma materialmente è stato realizzato con semisfere di materiale plastico, il polimetilmetacrilato, poste attorno alla sorgente luminosa. Grazie alla trasparenza di queste semisfere che ricordano il cristallo, dette “cabochon”, la luce può diffondersi magnificamente in tutto l’ambiente, creando un mosaico di rifrazioni e giochi di luce. Esiste anche nella versione da tavolo.
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